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ULTIME NOTIZIE

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Dilyana Stoyanova: Obiettivi dell’attività

L’obiettivo è creare un ambiente sportivo inclusivo in cui i bambini abbiano l’opportunità di socializzazione di qualità, acquisizione di capacità di comunicazione e lavoro di gruppo, nonché di adattamento alla società che li circonda.

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Nuoto per persone con disabilità

Posizione: Sofia, Bulgaria Organizzazione / specialista che implementa la pratica: ONG “Adapted Sports SC” Responsabili delle attività: Assist. Prof. Vili Alexandrova, PhD, Alexander Alexandrov e Radmila Barganska

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ST. KLIMENT OHRIDSKI: FORMAZIONE INCLUSIVA

  Tema Individuazione precoce dei bambini a rischio di difficoltà di apprendimento e loro inclusione di successo nell’istruzione prescolare e scolastica, socializzazione e integrazione di successo. Obiettivi

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Marchio di qualità “BEWEGUNGSKITA”

Il Landessportbund Brandenburg e.V. e lo Sports Youth Brandenburg (BSJ) hanno sviluppato un marchio di qualità per centri diurni orientati al movimento. Insieme al Ministero dell’Istruzione, della

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Percussioni ritmiche

L’asilo nido “Nesthüpfer” a Falkensee implementa il concetto “Centri diurni orientati alla salute e al movimento”, che è stato istituito in collaborazione tra LSB SportService Brandenburg gGmbH,

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Maria Vittoria Rambaldi: Identity Card

BIO: Mi chiamo Maria Vittoria, ho 30 anni e lavoro come educatrice a Roma. Sono un’attivista e giocatrice di basket. Lavoro nelle scuole primarie e secondarie come formatrice per progetti contro il bullismo e la discriminazione di genere gestiti da S.CO.S.S.E., un’organizzazione no profit che mira a decostruire il genere, l’abilità e gli stereotipi culturali all’interno della società. Poiché la mia passione per lo sport fa parte di ciò che sono, lotto per portare i valori dell’antisessismo, dell’antifascismo e dell’antirazzismo sul campo sportivo. Il linguaggio, i comportamenti e i principi che usiamo nello sport sono gli stessi che usiamo nella nostra vita quotidiana. Sono fermamente convinta che se cambiamo qualcosa sul campo sportivo cambieremo qualcosa anche nella società. Inoltre, voglio che lo sport sia considerato come un’opportunità per migliorare la vita e non come un insieme di regole predeterminate e imposte dalla società o dai privilegi.

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Luca Savio: Disagi Alterni

BIO: Abito a Torino, dove studio scienze dello sviluppo e della cooperazione internazionale, e dove lavoro per i servizi sociali della città. In passato ho spesso lavorato in contesti sia formali che informali a contatto con persone provenienti da situazioni svantaggiate. Attraverso il servizio civile ho avuto modo di lavorare con giovani in situazioni di emarginazione sociale e difficoltà economiche. In due diverse missioni all’estero, in Kazakistan e Burkina Faso, ho vissuto e lavorato in contesti di povertà estrema e disagio sociale, avendo modo di sperimentare il valore comunicativo e aggregativo dello sport in diverse di queste occasioni e in altri in contesti di attivismo informale, sia all’estero che in Italia.

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Giovanni Castagno: Dal Circle Time al 4-3-3

BIO: Sono un dottorando in teorie dell’apprendimento e lavoro come insegnante di scuola materna e primaria dal 2005. Come Paulo Freire, penso che l’educazione sia un atto politico, e che l’azione non sia mai neutrale. L’istruzione è uno strumento molto importante per provocare un cambiamento positivo nella società, quindi il ruolo di insegnanti ed educatori/trici non dovrebbe limitarsi a fornire nozioni pronte per l’uso agli studenti. Insegnanti ed educatori/trici dovrebbero incoraggiare la sensibilità critica e aiutare gli studenti e le studentesse a vedere il mondo con mente aperta.

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Andrea Maccarrone: Margherita

BIO: Da molti anni mi occupo di comunicazione e formazione. Ho cominciato nell’ambito di interventi di informazione, testimonianza e contrasto all’omobitransfobia nelle scuole medie di secondo grado nei primi anni 2000 con il Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli di Roma. A partire dal 2015 ho iniziato a collabrare con l’associazione SCOSSE ed Educare Alle Differenze con interventi educativi rivolti anche a classi di scuole medie inferiori di contrasto al bullismo, agli stereotipi e di promozione di una cultura delle differenze e della responsabilità. Dal 2017 lavoro per EDI nell’ambito del progetto “Underadio” di Save the Children che si rivolge a ragazze/i di scuole medie primarie e secondarie con percorsi curricolari lunghi di promozione dei diritti, contrasto alle discriminazioni e sviluppo delle competenze, della responsabilità, del confronto, del rispetto e della partecipazione. Punto a migliorare sempre la qualità della formazione che offriamo in questi ambiti.

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#SPORTYOUTHINCLUSION INTERNATIONAL TOOLFAIR WEBINAR I.

Il progetto #SportYouthInclusion mira a creare un metodo strutturato di condividere e raccogliere buone pratiche sia nello sport di base (incluso lo sport scolastico) che nell’animazione socioeducativa, raccogliendo pratiche inclusive che coinvolgono lo sport e l’educazione fisica in grado di fornire opportunità di apprendimento per l’inclusione e la cittadinanza attiva. Quattro organizzazioni provenienti da Ungheria, Germania, Bulgaria e Italia hanno unito le proprie risorse ed esperienze per promuovere e sviluppare il ruolo dello sport nel favorire le capacità di cittadinanza dei giovani, così che possano costruire comunità più inclusive e democratiche condividendo e diffondendo lo sport e l’educazione fisica come strumento di inclusione. S.Y.I (Sport.Youth.Inclusion) raccoglierà e documenterà 24 pratiche che utilizzano lo sport e le attività fisiche per migliorare l’inclusione di giovani discriminati nelle scuole, nelle squadre sportive di base e nelle comunità giovanili.

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Sport.Youth.Inclusion è iniziata in Ungheria

Tra il 28 e il 30 ottobre 2019 a Budapest, in Ungheria, si è tenuto il kick-off meeting del progetto Sport.Youth.Inclusion, che sarà coordinato da Hope for Children Hungary per un periodo di 16 mesi e che si propone di promuovere e sviluppare il ruolo dello sport nel potenziare le capacità di cittadinanza attiva dei giovani per costruire comunità più inclusive e democratiche.

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